Archivio mensile Gennaio 2018

Steakreaktor: grill ad alte prestazioni progettato per le bistecche

Lo Steakreaktor è un grill ad altre prestazioni prodotto e commercializzato da Klarstein.

Come già evidenziato dalla scelta del nome, la ditta produttrice lo ha progettato per la cottura delle bistecche e lo descrive come un grill ad alta temperatura che “porterà nelle vostre cucine i segreti delle famose steakhouse di New York”.

Il dispositivo ha degli elementi riscaldanti ad infrarossi in ceramica posti nella parte superiore che raggiungono la strabiliante temperatura di 850°C (pari a 1562°F).

Con questa tecnologia Klarstein è certa di far ottenere alle vostre bistecche una gustosa crosticina mentre all’interno la carne resterà morbida e succosa.

Caratteristiche tecniche

Lo Steakreaktor può vantare caratteristiche di tutto rilievo:

  • Temperatura degli elementi riscaldanti di 850°C
  • Potenza 1600W
  • Peso circa 15kg
  • Temperatura e tempo di cottura personalizzabile (max 10 minuti)
  • 5 binari disposti a distanze differenti dagli elementi riscaldanti per un controllo totale sulla cottura
  • Larghezza 25 cm, altezza 35,5 cm e profondità 40,5 cm
  • 1 vaschetta raccogli grassi integrata e rimovibile. I succhi raccolti da questa vaschetta possono essere la base perfetta per una salsina di accompagnamento.
  • Intero dispositivo facilmente lavabile e con molte parti resistenti alla lavastoviglie.

Nel manuale di istruzioni c’è una sezione dedicata alla spiegazione del funzionamento dei grill ad alta temperatura (molto utile per chi non ne ha mai usato uno) e una lista di tempi/temperature dei principali cibi e gradi di cottura.

Contenuto della confezione

La confezione è composta da:

  • Steakreaktor

Steakreaktor

  • 1 griglia

Griglia steakreaktor

  • 1 impugnatura per la griglia

Griglia steakreaktor

  • 1 vaschetta raccogli grasso

Vaschetta raccogli grasso

  • 1 inserto grill

Inserto grill

  • manuale di istruzioni

Libretto di istruzioni Steakreaktor

Prime impressioni e primo utilizzo

Lo Steakreaktor si presenta solido e robusto. Il peso di circa 14kg lo rende molto stabile nell’utilizzo. I materiali utilizzati sono di ottima qualità anche se l’acciaio utilizzato per il supporto grill e per la griglia pare di facile rigatura se non maneggiato con cura.

Sul fronte del dispositivo sono disponibili 5 binari posti a differente distanza dagli elementi riscaldanti. Il binario da utilizzare va scelto in funzione dello spessore dell’alimento e della temperatura di cottura desiderata.

Il manuale di istruzioni è chiaro e spiega perfettamente l’utilizzo del dispositivo.

Il produttore consiglia di pulire bene le parti e di utilizzare il grill per 10 minuti alla massima temperatura per eliminare eventuali residui della produzione.

Il riscaldamento del dispositivo alla massima temperatura avviene in circa 4 minuti mentre il raffreddamento totale (necessario prima dello spegnimento) in circa 25 minuti. Durante il raffreddamento Steakreaktor è in stand by e funziona solamente la ventola per la circolazione forzata dell’aria. Prima di spengerlo bisogna attendere il completo raffreddamento.

La superficie di cottura massima è di circa 23 cm x 17 cm, mentre la minima 16 cm x 14 cm in dipendenza del binario utilizzato per la cottura.

Libretto di istruzioni

Nel libretto di istruzioni sono presenti anche delle tempistiche predefinite di cottura. Io vi consiglio comunque di provare la vostra combinazione tempo/temperatura preferita.

Libretto di istruzioni

La pulizia è semplice. Basta usare una spugnetta con del detersivo per piatti e tutto risplende. Il tutto è facilitato dal fatto che è possibile smontare il supporto grill dal resto del dispositivo. La griglia, la vaschetta raccogli grassi e il supporto grill sono anche lavabili in lavastoviglie.

1° Test: la bistecca

Come primo test ho deciso di utilizzare la materia prima per la quale è stato progettato: la bistecca.

Il taglio che ho utilizzato è ostico: una costata di scottona prussiana di 1,2kg molto grassa e frollata 25 giorni.

Bistecca Steakreaktor

La prova è stata difficile. Con tutto quel grasso normalmente sarebbe impensabile non emettere fumo o fiammate.

Dopo aver settato la temperatura a 800°C ho adagiato la bistecca sulla griglia fredda e ho inserito il tutto nello Steakreaktor.

Bistecca Steakreaktor

Dopo pochi minuti il grasso ha iniziato a “esplodere” andando a toccare gli elementi riscaldanti generando delle piccole fiammate e del fumo.

Bistecca Steakreaktor

Per ovviare a questo problema è stato sufficiente allontanare la carne dagli elementi riscaldanti (utilizzando l’ultimo binario) e diminuire la temperatura a 400/500°C in modo da far accendere le resistenze il meno possibile. In questo modo ho ottenuto una bella reazione di Maillard minimizzando gli effetti del calore estremo sui grassi.

Bistecca Steakreaktor

Mantenendo la carne lontana dalla fonte di calore sono riuscito anche a non stracuocere l’interno della bistecca. In realtà vista la velocità con la quale si forma la crosticina penso sia praticamente impossibile stracuocere l’interno.

Bistecca Steakreaktor

Risultato del 1° test

L’esito finale della cottura è come deve essere. Crosticina croccante e interno non stracotto. E’ presente comunque uno strato di carne un po’ più cotta sotto la crosticina ma questo non è evitabile in una cottura diretta tradizionale, figuriamoci con un grill elettrico seppur ad alte prestazioni.

Nonostante il peso della bistecca (1,2kg) e lo spessore (3,5cm) la cottura si è completata ai 50°C al cuore in circa 8/10 minuti quindi più velocemente rispetto al barbecue tradizionale.

Se l’esito finale della cottura è stato perfetto, altrettanto non si può dire della gestione della stessa. Purtroppo lasciando il dispositivo alla temperatura impostata (800°C) si creavano delle piccole fiammate e veniva emesso del fumo seppur in quantità decisamente inferiore ad una padella di ghisa e estremamente inferiore rispetto ad un barbecue in cottura diretta. Comunque il fumo era presente e pregiudicava l’utilizzo del dispositivo all’interno dell’appartamento (sottolineato dal produttore come cavallo di battaglia).

Diminuendo la temperatura, mantenendo al minimo le accensioni degli elementi riscaldanti e mettendo il dispositivo sotto ad una cappa aspirante allora la situazione è migliorata.

Come tutti i dispositivi anche lo Steakreaktor necessita di esperienza per arrivare ad un perfetto risultato. Sicuramente la materia prima non mi ha aiutato nel primo utilizzo ma mi ha fatto capire come utilizzare al meglio il dispositivo.

Con bistecche più piccole probabilmente non ci sarebbero stati problemi ma è giusto testare i dispositivi nelle peggiori condizioni possibili.

Ricapitolando non posso che essere soddisfatto del risultato della cottura ma devo ammettere che non è così facile ottenerlo senza produrre fumo. Zero fumo è possibile ma l’utilizzatore deve avere “il manico” necessario per utilizzare il dispositivo.

2° test: gli hamburger

Per il secondo test ho utilizzato un alimento difficile da grigliare: l’hamburger. Nonostante possa sembrare veramente semplice da “portare a casa”, la cottura deve produrre un risultato ben preciso: crosticina croccante sulla superficie ed interno cotto ma succoso. Il rischio che si corre è quello di creare dei sottobicchieri di carne rinsecchita e bruciacchiata.

Materia prima usata: patty da 200gr di Black Angus (quindi non proprio un “peso piuma”).

Per prima cosa ho tostato il pane. Il bun era di tipo industriale di una non precisata marca.

Dopo aver raggiunto gli 850°C ho inserito il pane nel dispositivo e l’ho grigliato 6 secondi per lato.

Pane tostato Steakreaktor

I 6 secondi per lato sono stati sufficienti per avere un pane tostato ma non bruciacchiato.

Il patty l’ho grigliato per 4 minuti per lato (l’obiettivo era quello di ottenere un grado “ben cotto”).

Per fare un confronto di tempistiche considerate che un patty di tacchino da 100gr si cuoce in 2 minuti per lato. Quindi veramente veloce.

Hamburger Steakreaktor

Hamburger Steakreaktor

Come vedete dalle foto il risultato è sorprendente. Crosticina ben marcata e carne umida nonostante la cottura avanzata. In questo caso l’alta temperatura ha portato i suoi benefici.

Risultato del 2° test

Con gli hamburger la cottura si è svolta con estrema semplicità. Ho inserito i patty nel dispositivo e gli ho rigirati una volta sola a metà cottura. Fine. Niente di più semplice per ottenere un risultato che mi ha sorpreso. Il patty “ben cotto” era molto umido e succoso. Durante la cottura praticamente non è stato emesso fumo fatta salva qualche piccola sporadica emissione ma che comunque ha permesso l’utilizzo dentro casa. In questo caso lo Steakreaktor ha mantenuto la promessa di facile utilizzo e zero emissione di fumo.

3° test: il salmone

Terzo test a base di pesce. Una fetta di salmone da 200gr. Secondo il libretto di istruzioni è necessaria una temperatura di 700°C per 3 minuti a lato sul 2° binario. Con il pesce è obbligatorio prestare molta attenzione alla cottura perché è molto facile rovinare la sua carne delicata.

Salmone

Salmone in cottura

Salmone cotto

Risultato del 3° test

Crosticina superficiale e pelle super croccante. La cottura nello Steakreaktor ha amplificato il sapore del pesce perché i grassi vaporizzati dagli elementi riscaldanti hanno investito il trancio.

La carne è risultata, invece, un po’ asciutta. Sicuramente sarebbero bastati 2 minuti max 2 minuti e mezzo.

In ogni caso risultato di livello con estrema semplicità di realizzo.

4° Test: la bistecca in sousvide

Tra i consigli presenti nel libretto di istruzioni dello Steakreaktor c’è anche quello che dice di cuocere prima la bistecca in sous vide e successivamente finalizzarla con il grill.

Non ho potuto resistere alla tentazione di provarlo!

Bistecca di vitello da 300gr, cotta in sosuvide a 50°C per due ore. Poi 1 minuto per lato a 800°C.

Bistecca in sousvide

Bistecca Steakreaktor

Risultato del 4° test

Si dice che dopo aver cotto una bistecca in sous vide sia difficile ottenere una buona reazione di Maillard sulla superficie a causa della presenza massiccia di umidità anche dopo averla asciugata accuratamente.

Con lo Steakreaktor questo problema è superato. Crosticina formata in 1 minuto per lato. Alla faccia dell’umidità!!!

Altri utilizzi

La versatilità già espressa dallo Steakreaktor non si limita alla possibilità di cuocere le più disparate materie prime: è possibile creare anche preparazioni più complesse con più ingredienti.

Crostini

Con il dispositivo potrete sbizzarrirvi nel creare qualsiasi tipo di crostino.

Se qualche ingrediente dovesse prevedere una cottura più lunga dovrete però pre-cuocerlo.

Un antipasto sfizioso potrebbero essere i crostini salsiccia e stracchino.

Potete utilizzare sia il pane comune che il pane da toast. Prima sarà necessario abbrustolirne un lato inserendolo nello Steakreaktor alla massima temperatura per 6/10 secondi. Successivamente andrà spalmato il composto di stracchino e salsiccia sbriciolata sulla superficie non tostata (avendo cura di coprirla per intero) e rimettere il tutto nel grill sempre alla massima potenza finché non si sarà creata una gustosa crosticina.

Crostino Steakreaktor

Oppure perché non accostare formaggio e frutta con dei crostini gustosi alla fontina e mela.

In questo caso dovrete seguire il procedimento precedente (tostatura di un lato del crostino e disposizione degli ingredienti sull’altro) mettendo sul crostino una fettina di fontina ed uno spicchio fino di mela. Cospargete la mela di zucchero di canna e se volete dare un tocco particolare anche con peperoncino o cannella.

La cottura sarà ultimata quando la mela sarà ben caramellata e il formaggio leggermente sciolto.

Crostino mela e fontina

Frutta

Con Steakreaktor potrete grigliare anche la frutta. La frutta grigliata può essere la base di un gustoso dessert.

Provate con una banana.

Eliminate la buccia e dividetela a metà. Cospargete la superficie esposta al calore con dello zucchero di canna (se volete maggior contrasto spruzzate anche del succo di limone) e mettete nel grill alla massima temperatura. La banana sarà pronta quando la superficie sarà bene caramellizzata.

A questo punto abbinate alla banana del gelato o della panna.

In pochi minuti avrete creato un dessert da leccarsi i baffi.

Banana Grigliata

Come vedete basta un po’ di fantasia e lo Steakreaktor sarà il vostro alleato in cucina.

Conclusioni

Klarstein ha creato un grill ad alte prestazioni semplice da usare e veramente versatile ma soprattutto estremamente robusto.

Il prezzo di vendita è commisurato alla tecnologia disponibile nel prodotto. Con un consumo di punta di 1600W raggiungere gli 850°C non è poca cosa. E in pochissimo tempo.

Se il valore che attribuisci al risultato della cottura di una bistecca è estremo, ma al contempo vuoi raggiungerlo facilmente e senza impiegare troppo tempo allora lo Steakreaktor sarà perfetto per te.

In più avrai anche a disposizione un grill in grado di preparare tante ricette diverse e soprattutto utilizzabile anche all’interno (con alcuni accorgimenti).

Infine potrai prepararti un gustoso pasto in pochi minuti.

E voi, che ne pensate?

 

 

 

 

Carbone parzialmente combusto: si può riutilizzare?

Gettare via del carbone non completamente bruciato è sempre uno spreco. Quindi la possibilità di risparmiare qualcosa è sempre ben accetta.

La domanda che a cui cercherò di rispondere è: risparmiare combustibile utilizzandone in parte uno “usato” inficerà la qualità delle mie cotture?

Si può riutilizzare il carbone parzialmente combusto?

La risposta breve è “SI”.

La possibilità di riutilizzare il carbone è uno dei vantaggi di avere un dispositivo che utilizza questo combustibile.

Appena finita la cottura dovrai chiudere tutte le ventole del tuo dispositivo e lasciare che il combustibile si spenga. Per velocizzare il processo potresti trasferire il carbone in un secchio metallico e chiuderlo con un coperchio. Più piccolo è il contenitore e meglio sarà perché la quantità di aria in grado di alimentare la combustione sarà inferiore.

Mi raccomando: non utilizzare acqua per spengere il carbone (a meno che non sia una situazione di emergenza)! La cenere, in combinazione con l’acqua, potrebbe favorire la ruggine oltre ad ostruire le ventole.

Il “vecchio” carbone brucerà come il “nuovo”?

Finché i pezzi di carbone sono ancora solidi e li conservi in un luogo asciutto allora non avrai problemi per il loro riutilizzo. In realtà anche se dovessero prendere umidità basterà aggiungere del carbone asciutto già acceso: in questo modo il calore generato dalla combustione asciugherà la parte umida.

Tuttavia devi considerare il carbone vecchio avrà una resa in termini di temperatura massima inferiore rispetto al carbone nuovo. Questo perché sicuramente i pezzi che riuscirai a riutilizzare saranno più piccoli e quindi si posizioneranno molto vicini gli uni agli altri diminuendo il flusso d’aria che circola fra di loro.

Se necessiti, quindi, di una temperatura di cottura molto alta allora dovresti prendere in considerazione l’utilizzo di solo carbone nuovo e rimandare l’utilizzo di quello vecchio ad altra occasione. Ma per una cottura a medio o bassa temperatura non ci saranno problemi.

Come si identifica il carbone riutilizzabile?

Per determinare se vale la pena conservare i pezzi di carbone potrai provare a stringerli con le pinze. Se sono inutilizzabili si sgretoleranno viceversa manterranno la loro consistenza.

Prima di riporre il carbone cerca di diminuire la cenere presente sulla superficie. Questo strato impedirà un perfetto innesco all’accensione.

Dove si ripone il carbone da riutilizzare?

Il modo in cui andrai a riporre il carbone dipende in gran parte da quando prevedi di riutilizzarlo. Se in breve tempo accenderai di nuovo il bbq allora potresti anche lasciarlo nel dispositivo. Questo è un modo rapido e semplice per conservarlo al riparo dall’umidità (chiudendo il coperchio del dispositivo e tutte le ventole).

Se invece utilizzerai il tuo bbq per un po’ di tempo allora un secchio in metallo con coperchio potrebbe essere la soluzione giusta. Zero rischi di umidità e facilità di trasporto.

Come ci si deve comportare con le bricchette?

Se utilizzi la ciminiera di accensione puoi fare una specie di sandwich: prima metti uno strato di bricchette nuove, poi uno strato di bricchette vecchie e sopra un altro strato di quelle nuove.

In questo modo gli spazi che si creeranno fra bricchette nuove e vecchie permetteranno un perfetto flusso di aria.

Le bricchette da riutilizzare sono più facilmente individuabili rispetto al carbone. Basta scegliere quelle residuate ad almeno la metà della dimensione di partenza. Anche in questo caso cerca di ridurre al minimo la cenere superficiale.

Ricapitolando

  1. Puoi riutilizzare tranquillamente il tuo vecchio carbone.
  2. Cerca i pezzi più grandi, verifica la loro integrità ed elimina più cenere possibile.
  3. Conserva il tuo carbone al riparo dall’umidità.
  4. Se utilizzi le bricchette ricorda di accendere un mix composto da circa 2/3 di quelle nuove ed 1/3 di quelle vecchie.


 

Inkbird IBT-4XS: termometro bluetooth a 4 sonde con batteria ricaricabile

Oggi vi presento un termometro bluetooth: l’Inkbird IBT-4XS.

Si tratta di un termometro collegabile allo smartphone, con 4 sonde multifunzione (cibo/griglia) e batteria ricaricabile.

 

Caratteristiche tecniche

Le principali caratteristiche del IBT-4XS sono le seguenti:

  • Compatibilità bluetooth per connessione con smartphone
  • Funzionamento multisonda: possibilità di connettere 4 sonde contemporaneamente
  • Sonde multifunzione: possono essere utilizzate per misurare la temperatura dei cibi o della griglia
  • Range temperatura: 0°C – 300°C
  • Portata: fino a 50 metri
  • Lunghezza filo delle sonde: 1,5mt
  • Batteria al litio integrata da 1000mAh ricaricabile tramite presa usb (autonomia dichiarata 60 ore). Lo stato della batteria è visualizzato in app.
  • Allarmi personalizzabili tramite app.

Unpacking

Il kit è composto dai seguenti elementi:

  • Termometro IBT-4XS
  • 4 sonde multifunzione
  • 2 clip da griglia
  • Filo usb per caricare la batteria

IBT-4XS Scatola

Kit IBT-4XS

App

L’app, completamente in italiano, è facile da usare.

Dopo aver associato il termometro al vostro smartphone, troverete una pagina dove vengono elencate le 4 sonde e la relativa temperatura rilevata. Per ogni sonda è possibile impostare un allarme a tempo con relativo commento (per esempio potrete selezionare 35 minuti e poi mettere come commento “girare la carne”), un allarme di raggiungimento temperatura (con 8 cibi predefiniti e temperature predefinite, oppure liberamente personalizzabile) e un allarme di temperatura bassa o alta per la gestione della camera di cottura. Premendo l’apposita icona potrete anche visualizzare il grafico dell’andamento della temperatura di ogni singola sonda.
Insomma una app veramente completa, user friendly e totalmente personalizzabile.

 

Qualità costruttiva e funzionamento

Il corpo del termometro è solido e ben costruito seppur interamente di plastica. Il display si legge molto bene in qualsiasi condizione di illuminazione. Le sonde hanno una particolare forma: sono più fine all’estremità nella quale viene misurata la temperatura rispetto all’altra. In questo modo si può misurare agevolmente la temperatura anche in alimenti meno spessi.

Impostare il termometro è veramente semplice ed eseguibile interamente da app.

Ho effettuato il test dell’acqua bollente e del ghiaccio per verificare la taratura dell’apparecchio con esito positivo.Test termometro

Ho verificato anche la portata. In campo aperto si raggiungono tranquillamente i 50 mt dichiarati. Se aggiungiamo qualche ostacolo allora la portata diminuisce drasticamente.

Conclusioni

Inkbird ha fatto un gran lavoro con l’IBT-4XS. Semplicità di utilizzo e qualità costruttiva sono i suoi punti di forza. L’aver aggiunto una batteria ricaricabile da il vantaggio di non dover avere sempre a disposizione delle batterie ma lo svantaggio di doverlo ricaricare spesso (anche se l’autonomia dichiarata è di 60 ore di utilizzo). Comoda l’indicazione della percentuale di batteria residua su app.

Visto il costo a cui viene proposto non posso che consigliarvelo!