Archivio dei tag pork

Filetto di maiale e salmoriglio olio, limone e origano.

 

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Iniziamo ad usare la ghisa!

 

Oggi vi presento una ricetta presa direttamente dal grande Gianfranco Lo Cascio. Si tratta di filetto di maiale condito con salmoriglio di olio, limone e origano.

La cottura è stata fatta in forno e in padella di ghisa ma può essere facilmente replicata in un bbq con coperchio andando a fare da prima una cottura low and slow e successivamente una cottura diretta.

Di cosa avete bisogno:

  • Filetto di maiale intero
  • Olio EVO
  • Aglio, rosmarino e origano
  • Succo di limone
  • Senape

Prendete il filetto, asciugatelo (bene!) e spennellatelo con un velo di olio EVO.  Mettetelo in una teglia e cuocetelo in forno statico a 120° fino ai 68° al cuore (controllate sia la temperatura interna che quella del forno con un termometro a sonda).

Arrivati alla temperatura target toglietelo da forno e ripassatelo in una padella rovente insieme a olio, aglio schiacciato e un rametto di rosmarino. Aggiustate di sale. Quando si sarà formata la crosticina tagliate il filetto a medaglioni e servitelo con il salmoriglio fatto con parti uguali di olio EVO, succo di limone, un cucchiaino di senape e l’organo tritato.

Ricetta semplice, piuttosto veloce ma di estremo sapore. Come dice il maestro “le capriole sono assicurate” (cit).

 

El Chipa

Arista di maiale alle mele

Oggi vi presento una ricetta con cui ho fatto una bellissima figura lo scorso ultimo dell’anno.

Si tratta di un’arista di maiale marinata ed affumicata con mele.

Di cosa avete bisogno:

  • 1 trancio di arista di maiale completa delle ossa
  • mele
  • spezie varie (ginepro, rosmarino, alloro, aglio)
  • succo di mela

Mettete in marinatura l’arista una notte intera con succo di mele o succo di ananas (o entrambi) in rapporto 2 a 1 con un chilo di frutta (per ogni chilo due litri di succo) e con le spezie.

Asciugate bene la superficie dopo la marinatura e fare delle tacche fra osso ed osso nelle quali ricavare delle tasche dove andrete ad inserire delle fette di mela.

Spolverare con un composto fatto con sale, pepe, cipolla, aglio e rosmarino e mettere in cottura indiretta a 110°/120°. Se volete affumicate con legno di melo fino ai 55° al cuore.

Finita la affumicatura iniziate a spennellare la superficie dell’arista con l’olio e le spezie usate in precedenza circa ogni 20/25minuti.

Continuate a cuocere in indiretta fino ai 72/73° e posizionare su un tagliere. Lasciare riposare un po’ prima del taglio (durante il riposo la temperatura interna salirà di altri 3/4°). Tagliate a fette una volta raffreddata un po’ la carne.

El Chipa

La “Holy Trinity” del BBQ Americano

Oggi parliamo della “Holy Trinity” (santa trinità) del barbecue americano ovvero i piatti “sacri”: Smoked Brisket, Pulled Pork e Smoked Ribs.

Il bbq è una vera e propria istituzione negli USA e da alcuni censimenti pare che il 60% degli americani sia felice possessore di un bbq di cui l’80% a gas. Detto questo è facile intuire quanto la “trinità” carnivora sia “sacra” negli USA.

SMOKED BRISKET

Lo Smoked Brisket, o Brisket per gli amici, è originario dello stato del Texas. Il paesaggio del Texas è dominato da pianure, colline ed altopiani (altitudine media 520m) e quindi adatto all’allevamento di bestiame. Il 20% del totale della produzione di “beef” statunitensi ha luogo in questo stato ed è al primo posto per il valore dei capi allevati.

L’importanza che ricopre l’allevamento si riversa anche nella tradizione gastronomica. Il barbecue è fortemente radicato nella cultura texana.

Ma che cos’è di preciso il brisket? Il taglio corrisponde alla punta di petto. E’ una lavorazione che in Italia non è facile da trovare e, soprattutto, le nostre razze bovine non sono idonee per questa preparazione. Il brisket è un taglio con grande presenza di tessuto connettivo (la mucca non ha clavicole e quindi i muscoli che lo compongono devono sorreggere almeno il 60% del peso) e questo lo rende estremamente tenace. Inoltre è necessaria anche una buona infiltrazione di grasso per mantenerlo “umido” a fine cottura.

Per questo deve essere cotto nella maniera corretta in modo da arrivare a sciogliere il collagene e quindi renderlo “commestibile”.

La cottura del brisket è la più lunga della “Holy Trinity” in quanto, salvo scorciatoie e in base alla pezzatura, possono volerci anche 16 ore per arrivare al traguardo!

Il brisket deve sapere di manzo! Manzo e poi ancora manzo! Quindi i vari condimenti, rub, etc non devono coprire il sapore di manzo!

PULLED PORK

Il pulled pork, invece, è originario degli stati del North e South Carolina. Questi due stati sommati insieme sono i primi produttori USA di maiali e quindi è facile intuire come il maiale sia ben radicato nella tradizione culinaria

Il taglio utilizzato non ha un analogo italiano. Gli statunitensi lo chiamano Boston Butt.

Da dove viene questo nome? Durante la guerra di indipendenza americana i macellai del New Ingland prendevano i tagli meno pregiati della carne di maiale, la parte superiore della spalla con la scapola, e li comprimevano in botti (butt) per lo stoccaggio e trasporto. Questo tipo particolare di taglio della spalla iniziò a diffondersi nello Stato come una specialità della città di Boston e da qui “Boston Butt”. Il taglio presente importanti quantità di collagene (derivante dai muscoli della spalla) e importante quantità di grasso (derivante dalla coppa).

Il Boston Butt viene affumicato e cotto a bassa temperatura in modo da poter essere sfilacciato (pulled) con facilità. Il Pulled Pork poi viene servito nel classico “bun” (panino) di solito accompagnato dalla coleslaw sauce, una insalata di cavolo cappuccio e salse varie.Tra il nord e il sud della Carolina ci sono differenze nelle salse di accompagnamento. Nel South Carolina si usano salse a base di mostarda e aceto, mentre nel North Carolina a base di pomodoro, aceto e peperoncino.

SMOKED RIBS

Le costine di maiale affumicate (ribs) sono originarie dello stato del Kansas e più precisamente della città di Kansas City. La ricetta risale al 1908 quando il sig. Henry Perry inizio la vendita di questa preparazione avvolgendo le costine in un foglio di giornale.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un taglio tenace, in quanto i muscoli intercostali vengono utilizzati per la respirazione, e con rilevante presenza di grasso.

Quindi pure le ribs devono essere cotte ed affumicate a bassa temperatura per lungo tempo per arrivare allo scioglimento del collagene.

Le costine, prima di andare in griglia, vengono cosparse di rub ed, a fine cottura, vengono “glassate” con salsa bbq. Da qui l’appellativo di “wet” (umido).

Esiste un’altra versione di smoked ribs che ha origine nello stato del Tennessee, più precisamente nella città di Memphis, che si differenzia dalla preparazione del Kansas per il fatto che il rub viene cosparso ad inizio ed a fine cottura senza glassatura con salsa bbq (da qui l’appellativo di dry, secco).

Spero di avervi dato una infarinatura completa della “Holy Trinity” del bbq americano.

El Chipa

Pork Belly (pancia di maiale)

Oggi torniamo a parlare di maiale. Mettetevi a sedere perché qui si fa sul serio! Dopo le salsicce affumicate alla birra passiamo alla pancia di maiale con cotenna (Pork Belly). La ricetta è quella che ho imparato durante il corso “Smoke To Perfection Level 1” della BBQ4ALL University.
Avete bisogno di:

  • Pancia di maiale con cotenna
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • Aglio in polvere q.b.
  • Paprika dolce q.b.
Per prima cosa dovete incidere con un coltello la cotenna e poco del grasso sottostante praticando dei tagli contro fibra (da verificare nel lato di pancia senza cotenna) a circa mezzo centimetro uno dall’altro.
Spennellate entrambi i lati con l’olio extravergine di oliva e spolverate il rub composto da 1 parte di sale, 1/2 di paprica, 1/4 di pepe e 1/8 di aglio. Fate in modo che il rub penetri anche negli interstizi creati dai tagli.
Predisponete il dispositivo per una cottura indiretta a 130/140°.
Ponete la pancia sulla griglia con la cotenna rivolta verso l’alto e cuocete fino al raggiungimento degli 85° al cuore. Se volete affumicate con del legno di ciliegio o melo.
Quando siete prossimi alla temperatura interna desiderata preparate altre bricchette accese per l’incremento di temperatura.
Una volta arrivata a cottura la pancia aggiungete le bricchette accese e portate la temperatura a 190/200°.
Girate la pancetta, spennellate la cotenna d’olio e quando sarà diventata croccante tagliate le fette seguendo le incisioni precedentemente fatte.
Servite in un panino con la salsa Dijonnaise e l’insalata condita.
N.b. La ricetta è tratta dalla dispensa del corso Smoke To Perfection Level One di BBQ4ALL University a cui ho partecipato in veste di corsista.
El Chipa

Filetto di maiale bardato al bacon (bacon wrapped pork tenderloin)

Oggi torniamo a parlare di maiale..

Contrariamente al parere diffuso la carne di maiale è molto magra ma con un sapore marcato. Il filetto è un muscolo praticamente inutilizzato dagli animali e quindi risulta più tenero di altri per l’assenza di tessuto connettivo. Per questa ragione ha anche minori infiltrazioni di grasso e quindi il rischio di “seccarlo” in cottura è molto elevato.

Per cercare di mitigare questo rischio lo andremo a cucinare intero e in cottura indiretta, inoltre lo barderemo (avvolgeremo) col bacon che renderemo croccante in cottura per equilibrare la morbidezza del filetto.
Di cosa avete bisogno:
  • Filetto di maiale intero
  • Bacon o pancetta affumicata in fette lunghe
  • Olio EVO
  • Sale e pepe
Iniziamo a stendere della pellicola trasparente sul piano di lavoro e cominciamo a intrecciare la pancetta facendo attenzione a non lasciare buchi (in pratica dobbiamo stendere alcune fette in orizzontale ed altre in verticale ed intrecciarle in modo da creare una sorta di “copertina”).
A lavorazione ultimata prendiamo il nostro filetto e lo disponiamo sulla pancetta. Con l’aiuto della pellicola arrotoliamo la pancetta intorno al filetto e spennelliamo un sottile velo di olio EVO.
Predisponiamo il dispositivo per cottura indiretta a circa 160°, prendiamo il filetto e adagiamolo sulla griglia cuocendolo senza muoverlo e a coperchio chiuso fino al raggiungimento dei 75° al cuore.
Se volete potete anche affumicarlo con del melo o del ciliegio.
Una volta cotto, scalopparlo e servire.

Ricetta presente anche nel corso Smoke To Perfection Level 1 (Pork) di BBQ4ALL University.

N.b. La ricetta è tratta dalla dispensa del corso Smoke To Perfection Level One di BBQ4ALL University a cui ho partecipato in veste di corsista.
El Chipa

Salsicce affumicate alla birra

Con questo articolo inauguro ufficialmente la condivisione di ricette.
La prima che propongo mi fece capire perfettamente la differenza fra una cottura indiretta a bassa temperatura ed una diretta.
Ingrediente principale: le salsiccie.
Prima di avventurarmi in questa cottura usavo gettare le salsicce direttamente sulla griglia rovente bucherellandole (da qui il termine “bucasalsicce”).  Oppure, addirittura, dividendole a metà… Sagra della salsiccia style, insomma.
Invece cucinandole nella versione low&slow, anche se poco slow perché le salsicce cuociono alla svelta, andranno sistemate in “indiretta” e cucinate a bassa temperatura (indicativamente max 130°). Il risultato sarà entusiasmante, salsicce sugose, umide e con sentore di affumicato.
Ricordo a chi leggesse come primo questo post che ho affrontato il tema delle diverse tipologie di cottura e il tema sull’affumicatura in altri articoli.

Via.. si parte..

Accendete le bricchette e preparate il dispositivo per una cottura “indiretta”. Regolate il numero di bricchette da utilizzare in modo da stabilizzarvi sui 110-130°. Una cottura a temperatura troppo alta produrrebbe un risultato asciutto..
Una volta stabilizzata la temperatura disponete le salsicce sulla griglia e mettete un chunk oppure un pugno di chips per affumicatura direttamente sulle bricchette in modo da iniziare la procedura di affumicatura.
Una volta terminata la cottura (indicativamente quando le salsicce raggiungono gli 83° al cuore) immergetele in un contenitore con birra ben calda e lasciate a riposo per circa 30 minuti.
In teoria dovreste esser pronti indicativamente in un’ora di cottura e 30 minuti di riposo.
N.b. La ricetta è tratta dalla dispensa del corso Grill To Perfection Level Three di BBQ4ALL University a cui ho partecipato in veste di corsista.
El Chipa